Ora tocca a noi!

ORA TOCCA A NOI! Non è più il momento di riporre speranze e aspettative nell'operato di chi da decenni è al potere, come non è più il momento di delegare il diritto di proporre e decidere sulle nostre sorti! La nostra classe dirigente ha fallito.Un imperativo da tempo sentito da molti diviene oggi categorico: Smettere di lamentarsi per il cattivo operato di altri e cominciare a lavorare insieme per costruire una nuova realtà dinamica, democratica e partecipativa!

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DI CHE STIAMO PARLANDO?









Arte

Investire nella cultura vuol dire muovere l'economia?

Quando si pensa alla cultura, ovvero si pensa al teatro, alla musica, alla danza, all'arte o ai siti archeologici, spesso si è portati a credere che tutto inizi e finisca dietro un sipario o negli ampi corridoi di un museo. Non si considera dunque tutto il lavoro che c'è dietro alla componente prettamente artistica: i camionisti che trasportano le opere e le scene, i bar dei musei e dei teatri, i ristoranti, le ditte di tecnici che montano e smontano i service luci, le imprese di pulizia, le sarte che cuciono i costumi, lo staff organizzativo che gestisce la logistica, gli alberghi, le tipografie, i giornalisti, gli editori, i curatori e poi i treni, gli aerei i taxi…
Sono infinite le risorse economiche provenienti dalla realizzazione di un/una solo spettacolo/mostra o di una rassegna culturale. Per non parlare poi delle risorse che generano la ricerca e la formazione, aree che non solo migliorano la qualità della nostra vita ma creano anche numerosi posti di lavoro muovendo una fetta importantissima dell'economia globale.  Bisogna comprendere dunque che investire nell'arte, nella cultura e nella formazione, significa investire nel futuro e migliorare il presente.

La Cultura è una risorsa, sopratutto per il nostro paese, valorizziamola!


Formazione


La scuola e l'università sono oggi in lento declino. I governi che si sono succeduti finora, con la scusa della crisi finanziaria, non hanno fatto altro che indebolire e screditare la formazione pubblica per favorire le scuole e le università private. La ricerca pura, di base, stenta oggi a sopravvivere mentre sono moltissimi i cervelli che sono costretti a lavorare per le major farmaceutiche, petrolifere o militari dove gli interessi privati sono alle stelle e dove vige la logica per la quale se una malattia non fa profitto non si cura.

Il disegno è ben chiaro:  Da un lato annullare lo spazio d'azione dei servizi pubblici gratuiti per i cittadini e rendere tutto privatizzabile ("perché privato è efficiente" quando si è visto più volte ormai che privato non è affatto più efficiente di pubblico, bensì é solo molto, molto più caro) dall'altro eliminare la pratica della ricerca priva di interessi economici, la vera pura ricerca che come risultato non ha la creazione di fonti di guadagno decennali a regime di monopolio per le multinazionali ma ha il progredire del sapere al servizio dell'uomo.

Rompiamo questa catena che imprigiona l'incredibile potenziale del nostro paese!

Entriamo nelle istituzioni e insieme scriviamo il programma di una riforma che cambi radicalmente il paradigma formativo Italiano!

Più pubblico, in continuo aggiornamento e con più controlli: La scuola deve essere pubblica, il diritto alla formazione è un diritto inalienabile. Torniamo ad essere la scuola più efficiente del mondo pur rinnovando i metodi e ridefinendo gli obiettivi. Verifichiamo la qualità del servizio ogni anno e creiamo una rete di docenti che renda l'aggiornamento e lo scambio di buone pratiche un'azione quotidiana di formazione continua.

Più ricerca pura: La ricerca priva di interessi economici prestabiliti, oltre ad essere fonte di maggiore creatività, è alla base del nostro sviluppo ed è a favore di tutti anzi che di pochi. Incentiviamola e rendiamola il comparto più efficiente del nostro sistema universitario!

Particolare attenzione alla formazione primaria: I bambini di oggi sono gli elettori e gli eletti di domani. Dobbiamo far si che vengano educati non tanto al nozionismo e alla competizione quanto alla consapevolezza, alla reciprocità, al rispetto per l'uomo, l'ambiente e gli animali e sopratutto alla partecipazione!


COSA?


Trovandosi oggi il settore cultura in una condizione di crisi epocale si impone a tutti coloro che lavorano al suo interno di impegnarsi personalmente per risvegliare dal profondo sonno degli ultimi anni tutte quelle istituzioni che, per una chiara volontà politica mascherata da indifferenza e noncuranza, hanno reso debole e opaco il valore di ciò che ha da sempre contraddistinto il nostro paese in tutto il mondo: L'arte, la conoscenza, la cultura. Nasce così un movimento denominato “Formazione Arte e Cultura” (F.A.C.) che raccoglierà le voci di tutti coloro che credono nell'importanza dell'investire nella ricerca, nell'educazione e nella libera espressione di tutte le forme artistiche.



COME?


Il movimento raccoglierà personalità legate al mondo dell'arte (danza, teatro, letteratura, musica, cinema, etc.) della formazione (scuole primarie, scuole medie inferiori e superiori e università) e della cultura (intellettuali, giornalisti, critici, etc.) che vorranno mettere in condivisione le proprie idee, i propri contatti e le proprie risorse al fine di costruire una rete nazionale che unisca finalmente, una volta per tutte, l'intero mondo della "cultura" italiana. Non si vuole qui creare un gruppo ristretto di "rappresentanti", bensì una vera e propria rete in cui tutti coloro che sono in qualche modo legati alla cultura possano dire la propria. Tale rete dovrà comportarsi come un unico comitato decisionale, un unico cervello che prende le decisioni autonomamente per poi portare, all'interno delle istituzioni, proposte che rispecchino al massimo le esigenze dei lavoratori del settore e che siano realmente condivise e partecipate

Ma come si crea tutto questo? Innanzitutto abbandonando la volontà di primeggiare ed essere capi/regine/protagonisti. Non è più il momento dei personalismi, nel movimento ognuno deve contare uno, ed attraverso un sistema di Social network/Forum si deve dare a tutti la possibilità di proporre e votare idee e iniziative che verranno poi approvate a maggioranza. Per questo, servirà che chi di noi è più esperto nell'ambito delle nuove tecnologie fornisca il suo supporto teorico e pratico.

La comunicazione dovrà avvenire attraverso tutti i mezzi possibili (Televisione, Cinema, Giornali, Web, Social Network) e dovrà essere molto efficace. Si redigerà in seguito un piano comunicazione dettagliato e si dovrà trovare un team all'interno del movimento che si occuperà solo ed esclusivamente di quello.

La prima fase è la costruzione della struttura della rete:

In ogni regione va costituito un nucleo di persone, almeno una per disciplina (università, scuola, teatro, danza, arte, cinema, editoria, etc...) che si occuperanno di aprire subito tavoli di concertazione con le realtà locali volti a far entrare queste nel movimento per cominciare così a proporre le loro soluzioni. I responsabili regionali creeranno prima dei nuclei provinciali e poi dei nuclei comunali così da avere una copertura totale del territorio nazionale.

Per aderire al movimento basta dare il proprio assenso firmando il protocollo d'intesa e dal giorno successivo alla firma, laddove si aderisca come persona giuridica, inserire il logo del F.A.C. nella home page del proprio sito e accanto al logo della propria associazione/società/organizzazione/etc.

Vi è un nucleo centrale che coordina i vari nuclei regionali fondato dai soci fondatori del movimento. Tale nucleo dovrà avere almeno un membro per regione coinvolta.



CHI?

Tutti coloro che partecipano a questo “indotto” culturale ed economico e che credono nell'importanza della formazione e dell'espressione artistica.

QUANDO?

Ora.

DOVE?

Dapprima in Italia per poi divenire esempio a livello mondiale.

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